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La posta della Olga

Se a Garda non si fuma Hans va a Bardolino

di Silvino Gonzato

Telefono alla mia amica Brigitte di Innsbruck - scrive la Olga - prima di tutto per salutarla perché è tanto tempo che non ci sentiamo e poi per informarla che il Comune di Garda ha proibito il fumo nei plateatici di ristoranti e bar, sia il fumo delle sigarette che quello delle svapo. «E a Bardolino?» mi chiede. Le rispondo che a Bardolino e in tutti gli altri paesi del lago nonché in tutto il resto del Veneto si può ancora fumare, sempre che i tavolini siano all’aperto. Lei non fuma ma suo marito Hans è una ciminiera, fuma sigari lunghi e grossi come pali delle vigne e non può rinunciarvi perché, come mi dice la Brigitte, diventa nervoso e, brandendo l’alpenstock, fracassa i vasetti delle marmeladen che tanto amorevolmente lei confeziona. Per di più Hans è presidente dell’Accademia del fumo lento di Innsbruck e ci tiene a mantenere la carica. Al di là del riconoscere che il fumo, anche passivo, fa male, la Brigitte dice che il turista ha bisogno di rilassarsi mantenendo i vizi che aveva a casa o addirittura esasperandoli sennò che vacanza è? Mi chiede se a Garda sono almeno ammessi il tabacco da naso e quello da masticare perché l’Hans è anche vicepresidente dello Snus Club austriaco. Le dico che sinceramente non lo so ma che da queste parti non vedo sputacchiere. «Poco male, Hans ingoia» mi dice. E, comunque, la Brigitte è convinta che, proibendo il fumo nei plateatici, Garda rischia di perdere i più accaniti fumatori del mondo quali sono i cinesi e i turchi ma anche parte dei tedeschi, dei bulgari e dei romeni. Il fumo a tavola tra un piatto e l’altro per molti è un rito oltre che un bisogno. «Ma il borgomastro di Garda fuma?» mi chiede. Le rispondo che non lo so. «Perché - mi spiega - il fumo viene vietato solo dai sindaci che non fumano». «Si preoccupano giustamente della salute propria e di quella del prossimo» le dico. «È giusto - mi fa - ma quest’estate io e il mio Hans andremo a Bardolino» mi fa la Brigitte.

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