<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
l'episodio di Porta Vescovo

Ragazzino rapinato e minacciato dalla baby gang, la rabbia del papà: «Vederli ancora liberi è vergognoso»

di Alessandra Vaccari
L’assessora Zivelonghi: «In 48 ore identificati, la videosorveglianza funziona e ne arriva altra». Massucci: «Risposta immediata»
Le immagini pubblicate da uno dei minori che hanno commesso la rapina
Le immagini pubblicate da uno dei minori che hanno commesso la rapina
Le immagini pubblicate da uno dei minori che hanno commesso la rapina
Le immagini pubblicate da uno dei minori che hanno commesso la rapina

Attendere le decisioni del Tribunale dei minori. È questo che i genitori del ragazzino rapinato a Porta Vescovo stanno facendo. «Il comandante Altamura ci ha detto di avere fiducia nella giustizia», dice il padre del ragazzino, «speriamo, perché vedere quei tre che si fanno le canne in piazza Santa Toscana come nulla fosse, è vergognoso».

La polizia locale sta continuando le indagini, perché sui profili del ragazzini sono state trovate immagini inquietanti, come quelli di uno di loro che sparano a salve sulla pista ciclabile della Valpantena. Enfatizzando le loro gesta.

In 48 ore identificati i responsabili della rapina

La settimana scorsa un tredicenne era stato rapinato delle scarpe e minacciato: «Se parli ti ammazziamo e lunedì ci porti 150 euro», gli avevano detto. «L’identificazione dei responsabili in 48 ore da parte della polizia locale è il frutto delle azioni messe a terra dall’amministrazione e dello scrupoloso lavoro degli agenti: sistema di video sorveglianza e identificazione dei minori, specie in contesti critici quali alcune linee di bus e alcune piazze, aiutano a mappare le interazioni e consentono attività di indagine efficiente e tempestiva, come nel caso dell’aggressione di Porta Vescovo», ha commentato l’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi.

Su proposta dell’assessorato alla sicurezza la Giunta ha deliberato di impiegare le risorse messe a disposizione dal ministero per interventi di sicurezza urbana per 230mila euro individuando quali prioritari, tra quelli previsti, gli impieghi in videosorveglianza (sistema di monitoraggio e controllo ingressi ai varchi cittadini) e assunzione di personale di polizia locale a tempo determinato.

«Sullo sfondo però restano le preoccupazioni per la giovanissima età della vittima e degli autori su cui vanno fatte riflessioni a parte», ha concluso Zivelonghi.

«Basta chiacchiere, il Comune deve intervenire in maniera decisa sul tema della sicurezza e cambiare registro», afferma Patrizia Bisinella, capogruppo di Fare con Tosi in Consiglio comunale, esiste un tema di controllo di ciò che avviene in città, tema sul quale l’amministrazione Tommasi è ampiamente bocciata».

Il fenomeno: «Giovani con devianze criminali»

«Le telecamere sono imprescindibili», ha aggiunto il comandante della Locale, Luigi Altamura, la cui polizia giudiziaria ha fatto le indagini, «purtroppo ci troviamo davanti a giovani che hanno delle devianze criminali. Le identificazioni, decise dal tavolo della prefettura sono utili perchè ci forniscono delle mappe sulle frequentazioni dei giovani. E in casi come questi sono molto utili».

«Mi complimento per come la polizia locale in poche ore abbia identificato e denunciato i minori», dice il questore Roberto Massucci. «La risposta immediata è importante perché i minori debbono essere sempre consapevoli delle conseguenze rispetto a quello che fanno. Deve esserci la paura delle conseguenze, che ci sono. Sempre. Il decreto Caivano dà ai questori molti margini di intervento, sia come provvedimento, ammonitorio e sanzionatorio per i ragazzi che per i genitori. Anche quando i minori non sono imputabili come qualche tempo fa quando io stesso ho sanzionato amministrativamente i genitori di alcuni minori».

«I dati ci dicono che gli episodi che hanno come protagonisti in negativo minori sono diminuiti, credo che sia il frutto certo di un rigore, ma anche di una grande apertura e del dialogo messo in campo nelle scuole».

Leggi anche
Tredicenne rapinato dalla baby gang: «E se parli ti ammazziamo»

Suggerimenti