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L'incidente in Strada La Rizza

Paese in lutto per la morte del giovane Nicola: «Amava le moto ed era una ragazzo tranquillo»

Il ricordo del sindaco di Vigasio e degli amici
L'incidente nel quale ha perso la vita il giovane Nicola Perina (foto Marchiori)
L'incidente nel quale ha perso la vita il giovane Nicola Perina (foto Marchiori)
L'incidente nel quale ha perso la vita il giovane Nicola Perina (foto Marchiori)
L'incidente nel quale ha perso la vita il giovane Nicola Perina (foto Marchiori)

Il peso della tragedia consumata nel tardo pomeriggio di venerdì, la morte del ventiduenne Nicola Perina in sella alla sua Cbr 600, lo testimonia il sindaco di Vigasio, Eddi Tosi: «È un dramma per la comunità di Isolalta e per tutto il paese».

 

Nicola Perina abitava da sempre con la famiglia nella piccola frazione e la notizia della sua scomparsa improvvisa ha scosso tutti quanti. Il ventiduenne era un grande amante delle moto e se si chiede ai suoi amici di descriverlo, di lasciare un ricordo, la prima cosa che raccontano tutti è proprio questa: la passione per le due ruote. Basta dare un’occhiata, anche veloce, al suo profilo Instagram per rendersene conto: quasi tutte le foto ritraggono moto. Perina lascia mamma Antonietta e papà Flavio. Oltre a tre fratelli: due più grandi, Diego e Matteo, e uno più piccolo, Andrea.

 

Da poche settimane il giovane lavorava nella ditta villafranchese «Rigo bevande» e l’altra sera, dopo aver staccato, era passato da casa, ma senza cambiarsi, prima di riprendere la moto e imboccare via Strada la Rizza. Lì dove il destino lo ha aspettato all’incrocio con strada Ca’ Brusà. Nicola aveva frequentato il Carnacina di Valeggio e prima di trovare impiego a Villafranca aveva lavorato per una azienda che si occupa di monopattini elettrici.

 

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«Era un ragazzo tranquillo», dice uno degli amici più stretti, con cui condivideva proprio la passione per le moto. «Nella compagnia», aggiunge il ragazzo che preferisce non essere nominato, «era uno che si faceva notare perché sapeva sempre tener su il morale a tutti». Ha la voce che va in affanno mentre racconta com’era il suo amico. Il dolore è grande, difficile da sopportare e soprattutto è complicato darsi una spiegazione dell’accaduto. «Nicola si dava da fare, era uno che organizzava feste e dava una mano. Si sapeva mettere in gioco», aggiunge.

 

L’amore per le due ruote è profondo, anche nel tempo. Perina era montato in sella al primo motorino, un Ciao, appena era gli è stato consentito farlo. Poi, col tempo, era salito di cilindrata. Prima con i «cinquantini», quindi i «125», fino a quando si era preso la patente per le moto più grosse. Da un po’ girava con quel Cbr 600 della Honda viola a cui era legatissimo. «Spesso facevamo dei giri turistici, l’ultimo sabato scorso. Ci piaceva andare a visitare tanti posti diversi e arrivarci sempre con le nostre moto», conclude l’amico.

 

La famiglia Perina a Isola Alta è piuttosto conosciuta. Il padre del ragazzo ha una impresa edile, ma come spiega ancora il sindaco: «È una famiglia storica della frazione, qui li conoscono tutti». C’è una tragedia nella tragedia. Venerdì sera, dopo l’incidente, è stato difficile contattare i genitori del ventiduenne che hanno saputo dell’accaduto solo qualche ora più tardi. Mamma e papà, infatti, erano in vacanza e sarebbero dovuti tornare a casa solo il giorno dopo, ieri. Appena sono stati informati, in fretta e furia, si sono precipitati a casa in preda alla disperazione.

 

«Cose come queste», conclude Tosi, «toccano tutti quanti. È una perdita per la comunità intera». Per tutta la giornata di ieri sui social, soprattutto su Instagram, tanti amici hanno condiviso foto e pensieri dedicando a Nicola frasi e ricordi, in attesa di sapere quando si terranno le esequie. Non erano nemmeno le 19 di venerdì sera quando Perina, in sella alla sua moto, è andato a sbattere violentemente contro la motrice del camion all’incrocio alle porte di Verona davanti al ristorante Aurora. Per il ragazzo, nonostante i tentativi disperati di un soccorritore che transitava in quell’istante su via Strada la Rizza, e quelli dei sanitari del Suem 118 arrivati subito dopo, non c’è stato niente da fare. Per le gravi lesioni riportate è morto poco dopo l’impatto.

 

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Nicolò Vincenzi

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