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controlli della velocità

La mappa degli autovelox: 14 «occhi» vigili in provincia, dalla Bassa al Garda

Sono autorizzati dalla prefettura. Martino: «Nei luoghi pericolosi e dove è difficile fermare i veicoli di chi fa violazioni»

Sono le macchinette più odiate nella storia dell’umanità. Quelle in grado di far affiorare i più beceri istinti primordiali. C’è gente che se potesse li prenderebbe a mazzate. Oddio:in qualche caso è anche avvenuto, ma sono episodi da condannare senza giustificazioni.

Sono i famigerati autovelox, croce (tanta) e delizia (zero) degli automobilisti di tutta Italia. Incutono timore al punto che c’è gente che li vede anche dove non ci sono. O ne evoca poteri soprannaturali, come quello di rilevare targhe a centinaia di metri di distanza.

I criteri della scelta

In tutta la provincia sono 14 che in realtà diventano 19 perché cinque funzionano in entrambe le direttrici di marcia. Sono quelli autorizzati dal prefetto sulle strade provinciali di competenza dell’ente di governo.

Tanti? Troppi? Pochi? In realtà, quelli che servono. O almeno, quelli che rispettano in pieno i due requisiti fondamentali del perfetto autovelox: «Incidentalità e impossibilità a contestare le multe sul posto», spiega Demetrio Martino, prefetto scaligero, in carica nella nostra provincia da ottobre.

 

 

 

 

Le caratteristiche

«Si tratta del territorio su cui gli organi di polizia stradale possono installare mezzi tecnici di controllo del traffico che sono finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento». Non si tratta di un provvedimento lasciato «al caso»: «Queste misure vengono monitorate dall’Osservatorio provinciale» che recepisce le indicazioni fornite dalla polizia stradale evidenziate dopo la ricognizione dei tratti di strada più a rischio. «Il primo requisito per valutare l’introduzione dell’autovelox è l’incidentalità», spiega Martino, «ovvero il numero e la gravità degli scontri che sono avvenuti». Imprescindibile anche le caratteristiche del territorio in cui corre la strada: «Ci deve essere l’impossibilità oggettiva a contestare nell’immediatezza le infrazioni, come accade, per esempio, nel caso di strade senza banchina».

Ciò non toglie, tra l’altro, la possibilità agli enti proprietari di alcune strade, come l’Anas, di intervenire con gli autovelox in maniera autonoma. Ma dove sono gli autovelox gestiti dalla Prefettura? Ecco la mappa.

I paesi interessati

Uno è nel centro di Bevilacqua, sulla Regionale 10, facile da individuare perché il centro di Bevilacqua non è proprio vastissimo; un altro a Bovolone sulla Legnagese e funziona in entrambi i sensi di marcia; e poi a Caprino, sulla Provinciale 8 verso Spiazzi, a Garda, sulla Gardesana orientale (per entrambi i sensi di marcia), a Grezzana sulla Provinciale dei Lessini (per entrambi i sensi di marcia), a Legnago sulla Padana inferiore in via Limoni, a Minerbe, sulla Provinciale del Colognese verso il centro del paese (situazione simile di Bevilacqua), sulla Transpolesana in direzione Rovigo nel territorio di San Giovanni Lupatoto (tristemente noto a molti conducenti), a Venera di Sanguinetto (per entrambi i sensi di marcia) sulla Padana inferiore, a Sommacampagna sulla Morenica verso Villafranca, a Sona sulla Padana superiore in direzione di Peschiera.

A Torri è situato (per entrambi i sensi di marcia) sulla Gardesana orientale, mentre a Verona è in Tangenziale nord verso il centro. Infine, a Villafranca sulla Morenica in direzione di Sommacampagna. A buon conducente... poche parole.

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