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intervista al grande autore

Mogol: «Musica e violenza, attenti alle parole. La radice è la stessa dei femminicidi»

di Luca Mazzara
I testi di trap e rap sotto accusa, l'autore: «Generi che non ascolto, in passato non ricordo canzoni che parlino male delle donne»
Il personaggio Mogol durante una serata al Teatro Romano in una delle sue ultime apparizioni a Verona
Il personaggio Mogol durante una serata al Teatro Romano in una delle sue ultime apparizioni a Verona
Il personaggio Mogol durante una serata al Teatro Romano in una delle sue ultime apparizioni a Verona
Il personaggio Mogol durante una serata al Teatro Romano in una delle sue ultime apparizioni a Verona

«La violenza nei confronti nelle donne nelle canzoni? Cambia la modalità ma il principio è lo stesso dei femminicidi o della violenza fisica, è quello che fanno i perdenti». Diretto, mai banale. Con lo sguardo largo di chi di parole se ne intende. Eccome. Perchè Giulio Rapetti Mogol, per tutti Mogol, è secondo molti il più grande autore italiano di testi di canzoni. E interviene su uno dei tempi più dibattuti negli ultimi giorni, anche in vista del convegno in sala Maffeiana a cui parteciperà lo stesso Mogol.

Di violenza nei testi delle canzoni soprattutto trap e rap si parla molto, che idea si è fatto?
Premetto che non ascolto la trap e il rap, non le ascolto, non posso giudicare i singoli brani ma il tema è chiaro e se ne parla ormai da tempo. Chiaro che il tema di una donna uccisa o a cui viene fatta qualsiasi tipo di violenza perchè lascia un uomo o per altri motivi è più grave rispetto al testo di un brano musicale, ma il principio è lo stesso, cambia solo l’entità: nelle canzoni si limitano a parlar male, ma la radice è quella. C’è questa rabbia che deve uscire in qualche modo, invece la realtà è che il forte perdona ed è il debole a vendicarsi. E poi c’è una differenza grande tra uomo e donna, è la donna il sesso forte, non solo è stata scelta dalla natura per il 99 per cento della procreazione, ma anche la mente è di un altro livello. Spesso l’uomo radica nella donna tutto il suo mondo, se lei non c’è più o la uccide o ne parla male.

I nuovi temi delle canzoni

È un tema di oggi oppure del passato?
Credo sia un discorso più di oggi, non ricordo di canzoni del passato che parlassero male delle donne, credo sia un fenomeno piuttosto recente. La donna come oggetto? Si parla della fragilità delle donne e invece a essere fragili sono proprio gli uomini.

Quanto pesano le parole soprattutto nelle canzoni?
Molto, perchè poi si continuano a cantare, anche mi pare che le canzoni di oggi si cantino un po’ meno rispetto a quelle di ieri. Le ascolto poco e non voglio giudicare, ma mi pare che passino molto più velocemente rispetto al passato e restino meno nella mente e nella bocca delle persone. Perchè? Un po’ perchè magari sono state scelte da persone che non erano competenti, per giudicare una canzone bisogna essere competenti.

Un artista può dire quello che vuole?

Qualcuno però parla del diritto di esprimersi e di libertà degli artisti. Un artista può dire tutto quello che vuole?
Intanto teniamo presente che una cosa è un artista, una cosa è uno che scrive una canzone, che può essere un artista ma dipende dal tipo di canzone che ha scritto, la canzone è un prodotto e un dilettante darà un risultato da dilettante. Io credo che un uomo forte difficilmente parla male di una donna, le potrà suscitare sentimenti diversi, tenerezza, rispetto, amore, ma difficilmente ne parla male o peggio ancora la tratta male Chi si arrabbia, chi lancia insulti verbali o arriva a muovere le mani, è perchè è fragile, debole.

C’è qualche modo per arginare il fenomeno?
Io ho creato una scuola che è il Cet, e parlo di una scuola di gente preparata con docenti professionisti, e ho notato comunque che c’è molto meno sentimento oggi nella scrittura rispetto a una volta. I giovani si esprimono poco sui loro sentimenti, non solo in musica, penso ci sia un appiattimento generale nella nostra società, molto dovuto alle tante insicurezze delle persone. Sabato sarò al convegno, ci tendo ad esserci perchè credo sia fondamentale accendere i riflettori su un tema come questo.

 

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